
“Un grande gesto di misericordia e di cura”. Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, legge in questi termini il riferimento e la gratitudine di Papa Francesco – nella lettera apostolica Patris Corde pubblicata l’8 dicembre in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale – alle molte persone che, lavorando silenziosamente lontane dai riflettori, “stanno scrivendo gli avvenimenti decisivi della storia”. E un gesto di misericordia e di cura è anche l’estensione dell’indulgenza plenaria, in occasione dello speciale Anno di San Giuseppe (8 dicembre 2020 – 8 dicembre 2021), ad anziani, malati, agonizzanti e a tutti coloro che sono costretti a casa.
“La figura di San Giuseppe è straordinaria – esordisce il sacerdote – perché quest’uomo semplice, ‘comune’, dopo la fatica iniziale e il coraggio di accogliere con fiducia il progetto di Dio e portarlo a compimento, ha dovuto assumere decisioni difficili per prendersi cura della sua famiglia, difenderla, custodirla e accompagnarla vedendo crescere il Figlio. aLe sue azioni rispecchiano il concetto di cura – che è anche il nostro – come presa in carico della fragilità: in quel caso la fragilità di Gesù neonato, e poi bambino, e di Sua Madre”.