
Era il 19 marzo del 2016 quando il magistero papale sulla famiglia compiva un deciso passo in avanti. Pochi mesi prima, nell’ottobre 2015, il Papa aveva chiamato a Roma la Chiesa di ogni parte del mondo per riflettere in modo sinodale sulla “vocazione e la missione” del nucleo familiare. Da quell’assise, e da quel confronto, era scaturita l’esortazione apostolica Amoris laetitia che ora, cinque anni dopo, porta all’avvio di un anno speciale che Francesco ha intitolato proprio col nome del documento, come ha ricordato nel dopo Angelus di domenica: “Venerdì prossimo, 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, si aprirà l’anno della famiglia Amoris laetitia: un anno speciale per crescere nell’amore familiare. Invito a uno slancio pastorale rinnovato e creativo per mettere la famiglia al centro dell’attenzione della Chiesa e della società”.
Sedici congregazioni tra maschili e femminili, diverse per storia, carisma, luogo di nascita e diffusione, ma unite dal riconoscere in san Giuseppe il proprio patrono o il santo ispiratore dell’azione della famiglia religiosa. È uno dei frutti del lavoro che già da qualche anno tre di queste famiglie religiose (i Giuseppini del Murialdo, gli Oblati di san Giuseppe e la Federazione italiana suore di san Giuseppe) stanno compiendo per diffondere non tanto la devozione, quanto la conoscenza dell’opera e del ruolo del Custode del Redentore.