
«Le parole del Papa sono state di grande incoraggiamento per noi e di prospettiva per il futuro. Le testimonianze bellissime da tutta Italia ci hanno mostrato una Caritas davvero innovativa e capace di rispondere ai bisogni dei poveri e di coinvolgere le persone». Dopo l’udienza per i 50 anni l’arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana, Carlo Roberto Maria Redaelli, prova a guardare avanti, al tempo difficile che arriverà.
Cosa emerge dai racconti dai territori?
Il volontario della Caritas non è solo qualcuno che dona al povero, ma è chi dagli ultimi riceve e impara. E chi offre il proprio tempo cresce nella sensibilità e nella carità .Vede nel povero il volto di Cristo e questo cambia anche i cuori di chi svolge volontariato. Questo è un messaggio bellissimo. Certamente c’è poi un’assistenza concreta ai poveri che si sa adattare ai mutamenti, come abbiamo visto anche in questi mesi di pandemia, ma va sempre caratterizzata da un’attenzione alla persona da accogliere in quelli che abbiamo chiamato centri d’ascolto e non di assistenza.